Nel 1982 , a 20 anni dalla sua scomparsa , la rivista mensile ECOS , a cura dell'ENI, ricordava MATTEI con questa copertina ed una serie di autorevoli interventi all'interno .
Apprezzabilmente , nonostante non fossimo in presenza di una particolare ricorrenza , l'attuale trimestrale ENI " OIL " ricorda anche con il numero appena uscito il " Principale " . Il compito lo assolve il Prof. VALERIO CASTRONOVO con l'articolo " Quando il ruolo delle banche fa la differenza ", affrontando seppur succintamente la vicenda imprenditoriale, le difficoltà non solo finanziarie , la determinazione a ridimensionare la sudditanza energetica del Paese .
Solo per ragioni di spazio e correntezza mi limito a riportare l'introduzione , peraltro significativa ,del tema sviluppato dal Prof. Castronovo .
" E' largamente noto come Enrico Mattei si fosse battuto , una volta nominato commissario straordinario dell'AGIP all'indomani della Liberazione ,per scongiurarne la chiusura , convinto che il reperimento nel nostro Paese di nuove fonti energetiche fosse essenziale per il riscatto dell'economia italiana dalle macerie della guerra , senza dover dipendere interamente dalle " Sette Soelle " ..." .
E' con profonda delusione che si debba registrare come il panorama odierno della nostra "classe dirigente " non offra esempi alcuno dello spessore e dello spirito di servizio allo Stato che caratterizzarono l'Ing. ENRICO MATTEI ed il suo operato .
3 commenti:
sì,certamente attualmente non abbiamo dirigenti dello spessore di Mattei.Ciò che soprattutto colpisce è l'assenza del sentimento dei doveri verso la collettività,che si traduce poi nel perseguire i propri interessi e quelli del clan,familiare o politico.Questo si traduce in una crescente sfiducia verso le elites(!) che dirigono il Paese (industriali e politici).Bisogna pur aggiungere che dalla scomparsa di Mattei sono passati cinquanta anni,mezzo secolo :il panorama politico-economico del mondo è profondamente cambiato,l'Occidente non è più il punto di riferimento,forze nuove si affacciano sul palcoscenico della storia,nuove sfide di nuova natura sono sorte.Finora l'Occidente non trova risposte adeguate ,mancano gli uomini e forse anche i mezzi: siamo forse al declino davanti a popoli più motivati e meno corrotti?
fed
altrettanto deludente , a mio avviso , la nebbia che ancora avvolge l'inquietante circostanza della sua morte, forse il primo dei misteri irrisolti dell'epoca repubblicana. omaggio ai caduti di bologna di cui ricordiamo oggi la ricorrenza, altro degli innumerevoli misteri.
Enrico Mattei , insieme ad altri benemeriti imprenditori e dirigenti, ha partecipato attivamente alla RICOSTRUZIONE dell'Italia post-bellica, coniugando lo sviluppo industriale con quello sociale e civile . Credo che sia stato l'emblema di un Paese e di un UOMO , che con altri personaggi istituzionali e impenditoriali, abbia segnato veramente il miracolo italiano degli anni '50 e 60' nell'interesse di tutti gli italiani e dell'Italia tramite il GRUPPO ENI di cui è stato il PRIMO PRESIDENTE, con grandi intuizioni e realizzazioni , anche all'estero.
Dopo 48 anni dalla sua tragica morte è diventato difficile anche costruire qualche gassificatore nel nostro Bel Paese.
La storia dirà -con i Nomi e i Fatti - chi abbia veramente perseguito il BENE COMUNE coniugandolo con quello aziendale ! Ora mancano le classi dirigenti, politiche, industriali e culturali senza conflitti di interessi!!
Condivido le opinioni di Federico , di edwin long e di tanti altri ricercatori sulla vita di Enrico Mattei e sulla sua misteriosa scomparsa.
Antonio Iadicicco
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