UNA RIFLESSIONE DI ASCANIO DE SANCTIS .
" La crisi economica sta travolgendo a valanga tutti i paesi , globalizzandosi , e costringerà ciascun paese ( attualmente necessariamente impegnato ad affrontare i problemi per esso più urgenti ) a pensare al dopo-crisi , individuando sulla base dei propri punti di forza e di debolezza le linee d'azione più opportune per riposizionarsi in un nuovo ordine economico internazionale .
Per finanziare le necessarie trasformazioni e minimizzare le sofferenze che la crisi arreca a chi resta senza lavoro , la prima riconversione necessaria è quella dal settore militare , che assorbe ingenti risorse , al settore civile con un nuovo e serio patto per il disarmo che coinvolga anche i paesi più piccoli che sprecano in armamanti parte delle loro scarse risorse economiche .
Contestualmente , lo sviluppo tecnologico che sino ad ora ha inteso offrire di più a chi già aveva di più ( per esempio telefonini e televisori sofisticati offerti ai ricchi dei paesi più ricchi e meno ricchi ) dovrebbe invece favorire i paesi più poveri aiutandoli sul piano sanitario con la lotta all'Aids e alla malaria , su quello della mobilità producendo auto austere e con bassi consumi , delle comunicazioni con computers e telefonini " basici " e quindi facilmente accessibili , e così via.
In questo modo i paesi oggi meno favoriti potrebbero elevare la loro produttività ed il loro livello di vita e perciò anche assorbire maggiomente i prodotti ed i servizi dei paesi più ricchi , aiutandone la riconversione produttiva e la ripresa dello sviluppo economico . "
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