domenica 15 febbraio 2009

MOANDA , la prima raffineria ( continua )

Di ANTONIO IADICICCO

".....Ma come non ricordare il lavoro quotidiano con il Direttore Fabio Romanazzi e la collaborazione con il Presidente zairese della società Munongo M'Siri e gli A.D. Arturo Pizzirani e Gioacchno Sattanino , con il pilota del Navajo 310 Raffaele Grisi , con il tecnico dei villaggi aziendali Muanzu , con il Capo della Produzione Tambwe Kaambwe ed il suo Assistente Yabili Pandemonya , reincontrato alcune volte in Italia alla fine degli anni '90 .
Dopo la definitiva partenza nel 1975 , sono tornato a Moanda nel 1979 , dopo il mio trasferimento dall'ANIC ( S. Donato Milanese ) all'ENI ( Roma ) . La Capo Settore Agip Petroli aveva nel frattempo acquisito tutte le attività di raffinazione , comprese quelle dell'ANIC all'estero . Il collega Sandro Montin Amighini , già conoscitore di alcuni paesi africani , entrò rapidamente nei nuovi contesti organizzativi e di lavoro . Nel 1979 andammo insieme a Moanda per definire il nuovo contratto di lavoro , interlocutore l'UNTZA . Cambiamenti , collaborazione ed innovazioni rapide e continue , senza il supporto di Internet per velocizzare la comunicazione ed il lavoro . Ora si può interloquire , scrivere , e vedere (anche le eccezionali e certosine riproduzioni dell'amico Cesare Fiori ) nonché dialogare a distanza globale con alcuni Colleghi del passato e del presente , come è avvenuto negli anni più recenti per alcuni di noi che hanno svolto attività " on line " verso altri paesi dell'Unione Europea , con sede di lavoro in Italia.
Abbiamo lavorato e dialoghiamo a distanza per motivi culturali , storici , geografici e professionali con tanti amici e colleghi. Tra questi annovero , per esempio , l'A.D. della SOCIR , Federico Zadra , i cui ricordi e studi sul Congo ed altro sono senz'altro più qualificati e più vicini nel tempo . Curiosi ed interessati , restiamo in attesa di suoi ricordi e suggerimenti più aggiornati , specialmente intorno a questo imprevedibile e meraviglioso continente dell'AFRICA . "
La storica fotografia che propongo é del 1974 , possiamo riconoscere il Presidente della Repubblica dello Zaire , Mobutu Sese Seko Joseph Désiré in visita alla SOZIR , accolto , da sn a dx , dal gestore dei servizi M. Lachet , dall'Ing. Fabio Romanazzi e dall'Ing. Gioacchino Sattanino , A.D. e D.G. della società .
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4 commenti:

edwin long ha detto...

Carissimo Antonio,
non ci siamo conosciuti perché abbiamo lavorato in AgipPetroli in tempi diversi. Nella tua nota mostri di avere sentimenti di sincera gratitudine e rispetto verso quelle persone che insieme a te hanno contribuito alla realizzazione della Raffineria di Moanda, opera immagino preziosa per quel paese. Qualcosa certamente è dovuto succedere nel tempo tale da imbarbarire i rapporti fra le persone , se vent’anni dopo sempre in una raffineria dell’ENI mi è capitato di assistere ad una indecente esibizione di arroganza da parte di un giovane funzionario oggi diventato illustre dirigente.

“All’interno di una condotta o in un reattore che sia giorno o notte fa lo stesso , anzi di notte è più fresco e si lavora meglio. Lavorare di giorno in un tubo di acciaio, si schiatta dal caldo e gli operai non rendono e finisce che ogni mezzora mi vanno a fumare. Invece li dobbiamo far lavorare di notte. Noi non possiamo permetterci di perdere tempo.
E poi, molti di loro abitano lontano e dovendo tornare a casa la sera staccano alle cinque. Ma noi dobbiamo fare il turno almeno fino alle sette di sera. Allora possiamo farli restare qui la sera, magari li facciamo dormire in foresteria, così ci guadagniamo pure l'affitto”…
“ E poi l'unico modo per far rispettare loro le norme di sicurezza è, quando li peschi, buttarli fuori, sospenderli. Solo così capiscono.
Tu pensi che serva a qualcosa parlare loro e convincerli? Tu pensi che siano umani ? ma quelli umani non sono, essi sono sub-umani, sentono solo il pugno duro. Anzi no, essi sono solo l'anello di congiunzione tra i sub-umani e le bestie “…


Non so , ma faccio fatica a riconoscere in questa ENI la stessa società che tu descrivi. Mi sbaglio?
Cordiali saluti
Edoardo longobardi

Unknown ha detto...

sono stupito da quanto edwin long riferisce.Ho lavorato moltissimi anni in Africa e non mi è mai capitato di sentire cose del genere
Ma certo l'eccezione conferma la regola,normalmente abbiamo lavorato in buona armonia coi collaboratori locali.

edwin long ha detto...

la mia testimonianza riguarda una raffineria italiana in tempi diversi. mi scuso per l'equivoco. il mio dubbio permane, se cioè un rampantismo dilagante non abbia in tempi più recenti pesantemente condizionato la correttezza dei rapporti ed il rispetto per le persone.

Unknown ha detto...

Presi la successione di Cognigni a partire -se ben ricordo-dal '94 e rimasi fino al '99,quando il ns 50% della SOCIR fu ceduto ad una società sudafricana.I tempi erano difficilissimi,ci si muoveva con difficoltà,non c'era più sicurezza,talvolta fui obbligato a farmi scortare da un carabiniere dell'Ambasciata.Moanda era il fantasma di quello che era stata una volta,case, alberghie ristorantin squatterizzati.Pure si riuscì a far ripartire la raffineria grazie a Poggi,Bertolame e anche si intende Tambwe(purtroppo morto).Yabili è ancora lì.Ringrazio Iadicicco per le foto,se ci sono altre foto mi farebbe piacere vederle!io ne ho pochissime,fare foto era un grosso rischio!
federico