" IL BAR FOREVER "
Il bar Forever ha due ingressi , uno sul Lungomare Trento e l'altro , secondario , su Via Palinuro di fronte al saloon " Muchacho , coiffeur pour homme".
Qui la strada è costretta in fondo a un dirupo : le facciate dei brutti palazzi butterate dal vento e dalla salsedine . Su di esse numerosi balconi inferriati , come bancarelle di un bazar di periferia . Panni stesi ad asciugare , pinzette aggrappate ai fili come note di una canzone alle righe del pentagramma , concoline di plastica gialla , panari con la corda avvoltolata pronti a scendere dondolando a raccogliere mercanzie, coperte ammucchiate sui davanzali a respirare l'aria greve dei marciapiedi sconnessi , grappoli di pomodorini dal rosso acceso , sgabelli , scaletti , biciclette , piantine di basilico ( o forse sedano ? ) , padelle satellitari , tricicli per bambini .
A tratti colombacci grigi svolazzano da un balcone all'altro e si contendono a suon di becco le mollichine sparse da tovaglie sventolate .
Signore in vestaglia s'affacendano mute come fantasmi ; a volte si animano e si prodigano in larghi cenni con le mani per salutarsi da un balcone all'altro e per scambiarsi gli auguri e per interrogarsi sui preparativi per la festa .
Sulla porta a vetri del bar spicca un cartello : SI ENTRA PER CONSUMARE , NON PER PASSARE .
" Serve a dissuadere i pigri ad usare il bar come scorciatoia per il Lungomare " - mi spiega Muchacho - mentre mi avvoltola in un fresco lenzuolino prima di insaponarmi la testa ... ( Edoardo Longobardi - nov. 2007 )
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