domenica 14 settembre 2008

Spigolature , tra Letteratura , Storia e attualità.

Le Satire di Orazio .

IX - L'attaccabottoni

" Me ne andavo bel bello per la via Sacra, come tante volte , rimuginando certe mie coserelle, tutto assorto in questi pensieri,quando mi si fa incontro un tale che io conoscevo appena di nome ; mi afferra per la mano e : " Come va,carissimo ? " " Bene, per servirti , almeno per ora " rispondo io.
Siccome mi si metteva alle calcagna,cerco di tagliar corto. " Ti serve qualcosa ? " Ma si ! " Mi devi conoscere,disse lui,siamo due letterati " . E io : " Se è così
ti avrò più caro " . Cercavo disperatamente di svignarmela , ora allungavo il passo, ogni tanto mi fermavo ,dicevo una cosa qualunque nell'orecchio al servo ; e intanto sudavo freddo fin giù ai calcagni..................." ( da Ed. Aldo Garzanti ).

Il brano è tratto dalle Satire ( Sermonum ) di Quinto Orazio Flacco ,nato l'8 dicembre del 65 a.c. a Venosa ,una cittadina al confine tra l'Apulia e la Lucania che i Romani fondarono nel 291 a.c. ( dopo la terza guerra sannitica ).
Le Satire,in due libri,costituiscono la principale opera giovanile di Orazio che
ne curò la pubblicazione tra il 30 e il 35 a.c.,quando già frequentava Virgilio a Napoli ed era diventato amico di Mecenate . Ed è grazie a questi rapporti che
aderì al disegno politico di Ottaviano Augusto.

Chi volesse cogliere l' " eco " dei pensieri e delle parole di Orazio durante la sua passeggiata lungo la via Sacra , può percorrere questa stessa via anche oggi
( magari scegliendo momenti nei quali la ressa dei turisti è meno intensa ) .
Essa delimita il lato orientale della Basilica Emilia,nell'area centrale del Foro Romano con alle spalle il Campidoglio, quindi prosegue verso nord con ai lati il Tempio di Antonino e Faustina e la Regia ( casa del secondo re di Roma ,Numa Pompilio ). Da qui prende a salire leggermente verso il Palatino,incontrando l'Arco di Tito,situato sul punto più alto della sella , al di là del quale giganteggia il Colosseo .

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