sabato 6 febbraio 2010

A PROPOSITO DELLE RAFFINERIE DI PETROLIO IN ITALIA .


ASCANIO DE SANCTIS commenta così delle recenti dichiarazioni sull'argomento :

" Il presidente dell'UNIONE PETROLIFERA , Pasquale De Vita , indica pari ad un miliardo di euro la perdita delle raffinerie italiane nel 2009 ( 1 ). Ma tale cifra non è significativa se non viene confrontata con il volume lavorato che ammonta a circa 70 milioni di tonnellate ( 2 ) , equivalente a circa 3500 Mni di barili ( 3 ) . Con un greggio , nel 2009 , a 60 US $ al barile ed un cambio a 0 , 73 euro/ US$ , si tratta di 153 miliardi di euro . E dato che le società di raffinazione acquistano il greggio prevalentemente dalle loro case madri , è sufficiente che queste ( che conseguono lauti utili a monte della raffinazione ) concedano uno sconto del sette per mille alle loro raffinerie consociate per annullarne le perdite .
Nella stessa pagina Davide Tabarelli di Nomisma Energia ritiene , a differenza dell'UNIONE PETROLIFERA , che la crisi attuale non giustifichi la chiusura di quattro o cinque raffinerie con la conseguente disoccupazione di 6000 o 7500 persone " .

(1 ) - La Stampa del 3 febbraio , peg. 13 ; giornalista : Luigi Grassia .
( 2 ) - Nello stesso articolo : 85-90 Mni tonn. cinque anni fa , meno 15 Mni di riduzione da allora .
( 3 ) - Circa 50 barili a tonnellata .

Roma , 3 febbraio 2010 .

Oggi 8 febbraio Ascanio apporta una sostanziale rettifica a quanto sopra evidenziato : " ....la conversione è di circa 7,3 barili/tonn e non 50 bbl/tonn .Di conseguenza lo sconto che le case madri avrebbero dovuto fare nel 2009 alle proprie raffinerie è del 4,5% ( e non 7 per mille ) , cioè US $ 2,70 / barile su 60 US£ /bbl . Per verificare la fattibilità di tale sconto occorre confrontarlo con l'utile ( in US£ /bbl ) a monte della raffinazione , non con l'utile delle consociate a valle che guadagnano o perdono quanto vogliono le loro case madri nella complessa dislocazione internazionale degli utili per minimizzare le imposte di Gruppo . Scusandomi per l'errore ."

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1 commento:

ANTONIO IADICICCO BLOGGER ha detto...

A proposito delle raffinerie di petrolio in Italia sembra avanzare
anche in questo settore l'eccedenza di produzione, unitamente alle altre bolle: del gas, delle autovetture,dell'informatica ecc..
Il processo di progressiva globalizzazione nella produzione industriale forse non è stato sufficientemente considerato dai Governi che negli ultimi 15 anni si sono succeduti in Italia, come non si sono accorti della crisi globale preannuncita da vari economisti e ricercatori stranieri e italiani. Chi ha preso in considerazione "IL GRANDE MUTUO" di Nino Galloni pubblicato nel 2007 ?????
Antonio Iadicicco